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INDICAZIONI STRADALI
Descrizione
Il territorio di Nerviano, ubicato nella fascia a Nord – Ovest di Milano, lungo l’antica strada consolare del Verbano – ora S.S. del Sempione – ha una superficie di 13,48 Kmq.; e’ bagnato dal Fiume Olona ed attraversato dal Canale Villoresi.
Secondo i dati dell’ultimo censimento la popolazione e’ costituita da 16.810 abitanti.
Comprende oltre al capoluogo, le frazioni di Garbatola, Villanova, S.Ilario, Cantone e Costa San Lorenzo.
Le origini del nome "Nerviano" sono incerte e controverse, ma non ci dovrebbero essere dubbi sulla sua ascendenza romana, peraltro confermata, sotto il profilo etimologico, dal suffisso "Anus" (Nerviano).
Il corso del fiume Olona e’ stato senz’altro determinante per lo sviluppo dei primi insediamenti umani.
Le origini antichissime sono confermate dai reperti archeologici e tombali, quali vasetti di forme diverse, fibule in bronzo, ad arco serpeggiante, patere ecc. , rinvenute nel 1958 in località Costa S. Lorenzo e risalenti probabilmente al I – II secolo d.C.
Fino al XII secolo non si hanno altre notizie certe.
Quattro bolle pontificie, tutte del XII secolo, attestano la considerevole importanza assunta dal borgo nervianese nel periodo medievale.
Inoltre, la Chiesa matrice di S. Stefano, una delle più antiche della Diocesi, designata "antichissima" nelle bolle di Papa Alessandro III nel 1169 e di Papa Urbano III nel 1186, e’ a capo di una vasta pieve comprendente ben 30 chiese situate nelle località di Caronno, Cornaredo, Lainate, Pogliano, Pregnana, Saronno, Origgio, Vanzago, S. Pietro all’Olmo.
La nostra Prepositura gode di prestigio, ed e’ sede, fin dal 1228 di una importante Colleggiata.
La collocazione geografica di Nerviano capo – pieve, situata sulla strada del Verbano e le acque dell’Olona che permettono l’irrigazione e favoriscono raccolti piu’ abbondanti, agevolano la fiorente attivita’ mercantile, di cui e’ documentata l’esistenza gia’ nel 1158, in una "carta venditionis" (documento di vendita).
Il passaggio sulle nostre terre di Federico I Barbarossa e delle sue truppe semina rovina e distruzione.
Nel periodo comunale Nerviano, che fa parte del contado milanese e ne segue le vicende politiche, e’ teatro di aspre lotte di parte tra i Visconti e i Torriani e fra gli stessi Visconti (come lo scontro tra Luchino e Lodrisio Visconti avvenuto a Parabiago nel 1339, che vede l’esercito schierato sulle nostre terre).
Il potere che più conta a Nerviano per parecchi secoli e’ quello di un ramo della famiglia dei nobili Crivelli che ha il vanto di generare personaggi importanti, tra i quali spicca Papa Urbano III.
I Crivelli si succedono ininterrottamente e, soprattutto alla fine del 600, riescono ad accumulare un patrimonio notevolissimo. Sarà proprio un Crivelli, il nobile e potente Ugolino che nel 1468 sosterrà la costruzione del Monastero Olivetano di S. Maria Incoronata, centro di preghiera e di lavoro, secondo la regola benedettina.
Alla realizzazione dell’opera lavorano artisti miniatori e calligrafi, fra i quali Alessandro da Sesto, che e’ anche il primo Priore, Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone, dipinge la Pala dell’Altar Maggiore rappresentante l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine, conservata attualmente presso la Pinacoteca di Brera.
La vita del Monastero continua fino alla sua soppressione, avvenuta nel 1798, con decreto della Repubblica Cisalpina.
Quanto alla popolazione, lo "Status Animarum" redatto dal Parroco, ci informa che nel 1574 era costituita da 1464 persone. La gente viveva in 131 case, distribuite nelle zone: Zaccona o Zancona; dalla’ de l’acqua dell’Olona; Cassina del pe’; Villanova, Garbatola, Cantono.
Nei secoli XV e XVI Nerviano subisce le ripercussioni delle vicende storico – politiche e militari del ducato di Milano.
Nel periodo della dominazione spagnola il feudo di Nerviano e Garbatola viene acquistato da Marsilio Fossati; successivamente nel 1669 e’ venduto al capitano Prospero Crivelli e quindi, nel 1697, passa al conte Don Gaspare Prospero Po.
Dall’inizio del XVIII secolo fino alla meta’ del secolo successivo, salvo la parentesi napoleonica, la Lombardia e’ sotto il dominio austriaco e Nerviano ne segue le vicende.
Dai dati raccolti con il censimento della popolazione e con il catasto delle proprietà voluti da Maria Teresa d’Austria nell’ambito delle numerose riforme amministrative, sociali e giudiziarie introdotte dallo Stato austriaco e’ possibile risalire con una certa precisione ad alcuni caratteri salienti della struttura sociale ed economica della Nerviano del ‘700: circa 2500 anime dedite quasi esclusivamente ad attività agricole (frumento, segale, mais, viti, gelsi erano le colture dominanti), con un patrimonio zootecnico superiore al numero degli abitanti (1139 vacche, 1182 buoi, 600 pecore e 181 manze – dati 1772). Nello stesso periodo viene documentata la formazione delle prime forme produttive manifatturiere con la nascita di alcune botteghe artigiane e di una filanda che risulta già attiva nel 1765.
A cavallo del secolo sono segnalate importanti iniziative nel campo dello sviluppo educativo e culturale avviate anche per contrastare un analfabetismo che nel 1805 interessa circa l’85% della popolazione; sul finire del ‘700 vengono infatti fondate due scuole elementari gratuite, maschile e femminile, per il funzionamento delle quali viene destinato il gettito finanziario proveniente dal soppresso monastero, avvalendosi dei monaci stessi in qualita’ di maestri; al 1811 risale inoltre, per iniziativa privata, la fondazione a Cassina del Pe’ (attuale S.Ilario) di un collegio maschile.
Nel 1834 viene demolita l’antica chiesa plebana e costruita in soli 4 anni (dal 1837 al 1841) la nuova Chiesa parrocchiale di S. Stefano.
In questo secolo si consolida inoltre il processo evolutivo, dal punto di vista anche amministrativo, dell’abitato di Garbatola. Questo insediamento rurale, nato attorno al sedicesimo secolo, viene dichiarato comune a sè stante nel 1721, periodo in cui conta 150 abitanti e conserva l’autonomia amministrativa fino al 1869 quando con decreto del Re Vittorio Emanuele II viene aggregato al Comune di Nerviano.
La comunità nervianese, segue altresì le vicende risorgimentali che portarono all’Unita’ d’Italia dando un contributo di mezzi e di uomini, tra i quali spicca Giulio Cesare Lampugnani, garibaldino che partecipa alla spedizione dei mille e che cade in Sicilia.
Nel 1859 sosta a Nerviano, dopo la battaglia di Magenta, il Re Vittorio Emanuele II.
Gli anni della proclamazione del Regno d’Italia, all’inizio della prima guerra mondiale, sono caratterizzati da un rilevante sviluppo industriale, specie nel settore tessile, che modifica radicalmente il contesto sociale ed economico della comunità nervianese con l’affermarsi di una nuova classe borghese e di un proletariato operaio che acquisteranno sempre più importanza nella vita civile del paese. Il paese nel 1881 conta già 4774 abitanti; sul finire del secolo risultano attive almeno due fornaci, due filande, un filatoio, una tintoria, una tessitura meccanica, un laboratorio farmaceutico, un’amideria ed altre importanti attività manifatturiere, tra le quali l’Unione Manifatture che nasce alla fine del secolo.
Il primo conflitto mondiale pesa dolorosamente su Nerviano che paga un alto tributo di sangue nei suoi figli caduti ed acuisce la tensione sociale che esplode nell’immediato dopoguerra con profondi rivolgimenti sociali ed economici in campo nazionale, favorendo l’avvento della dittatura fascista.
L’opposizione al fascismo sempre latente in Nerviano trova modo di esprimersi nella seconda guerra mondiale con l’attiva partecipazione partigiana alla lotta della liberazione.
Nel dopoguerra, con la riconquistata libertà civile, si afferma una nuova vita democratica espressa nei partiti e nelle libere associazioni.
Sono gli anni della ricostruzione, caratterizzati da un vero salto di qualita’ in campo civile, con il passaggio da un’economia ancora in gran parte legata all’agricoltura a quella decisamente industriale.
Negli ultimi anni, seguendo un fenomeno che ha interessato l’intera realta’ economica e produttiva lombarda, Nerviano e’ sottoposta ad un nuovo e rapido sviluppo che porta ad importanti modificazioni nel proprio territorio soprattutto con la nascita di numerose attività terziario – commerciali, dei servizi e delle comunicazioni.
La trasformazione territoriale che ne e’ conseguita anche in relazione al complessivo miglioramento delle condizioni abitative, all’aumento dei redditi, allo sviluppo sociale che ha fatto nascere nella popolazione bisogni, comportamenti e forme di relazione del tutto nuovi rispetto al passato, ha radicalmente cambiato il volto di Nerviano che, soprattutto negli ultimi tre decenni, si e’ dotata di importanti infrastrutture che riguardano tutti i settori della vita sociale e civile, tendenti al continuo e costante miglioramento della qualita’ della vita.
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